Danno risarcibile, tutto quello che c’è da sapere
- In caso di danno da malasanità con conseguente morte di un paziente quale risarcimento posso ottenere?
Diverse sono le tipologie di danno da morte:
- biologico terminale: matura nel lasso di tempo tra la lesione e la morte. È caratterizzato da un danno alla salute permanente e stabile protratto per un certo lasso temporale.
- danno catastrofale: ristora la sensazione di essere prossimi alla morte, l’avvicinarsi del momento finale. Presuppone lucidità mentale.
- danno da morte: ha ad oggetto la perdita della vita. È considerato irrisarcibile.
Quali sono i danni risarcibili agli eredi della vittima?
Bisogna distinguere da danno iure proprio e danno hereditatis.
Come costantemente affermato dalla Suprema Corte due sono le tipologie di danno che possono maturare: dinamico- relazionale ovvero i pregiudizi alle attività quotidiane e il danno morale ossia la sofferenza interiore.
È il giudice che verifica l’esistenza di entrambi o di uno soltanto. La prova può avvenire anche tramite presunzioni.
Cosa devono dimostrare i richiedenti per ottenere il risarcimento del danno?
Gli attori devono dimostrare il nesso eziologico tra i fatti riconducibili alla struttura e l’evento.
Le somme sono risarcibili sia a titolo di danno morale che parentale?
No, in tali casi si avrebbe una duplicazione indebita. Verrebbe a risarcirsi due volte lo stesso fatto ovvero la sofferenza patita nel momento della perdita. Essa va ristorata una volta soltanto distinguendo tra danno dinamico- relazionale e morale.
Quali sono le caratteristiche che deve avere il pregiudizio subito per essere risarcibile?
Il danno per essere ristorato deve possedere i requisiti della gravità e serietà.
Sono risarcibili anche i danni per perdita di un mero conoscente?
Assolutamente no. Essi, infatti, possono giustificare un dispiacere, ma non certamente una lesione seria e grave al punto di meritare il risarcimento. Non si ha un’apprezzabilità tale e si vuole evitare il ristoro del cd. danni bagatellari.
Quali sono i danni risarcibili alla vittima?
Quando ci riferiamo ai danni alla persona intendiamo tutti i pregiudizi, patrimoniali e non patrimoniali, che sono procurati ad un individuo.
Si tratta di un grande contenitore che si comprende di due soli grandi voci: il danno patrimoniale e il danno non patrimoniale, al cui interno vi sono diverse modalità di manifestazione di cui tener conto al momento della liquidazione.
Per quanto riguarda la prima voce, è pacifico che il danno patrimoniale comprende tanto le perdite subite come i mancati guadagni subiti a causa dell’illecito. Tecnicamente si parla nel primo caso di “danno emergente” e nella seconda ipotesi di “lucro cessante”, termini frutto di elaborazione dottrinale dal momento che il Codice Civile si limita a riconoscere all’art. 1223 che il risarcimento del danno per l’inadempimento deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta.
Ad esempio, nei casi di responsabilità medica, sono risarcibili come danno emergente le spese mediche sostenute o quelle che si dovranno sostenere per cure protesi, controlli e tutti gli esborsi resi necessari per via delle lesioni alla persona.
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