come risolvere una successione tra eredi
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AVVOCATO SERGIO ARMAROLI 051 6447838
Risolvere una successione tra eredi può essere un processo complesso, ma seguendo i giusti passaggi e con il supporto di professionisti, è possibile gestirla in modo ordinato. Ecco una guida per affrontare la situazione:
1. Identificare gli eredi legittimi
- Successione legittima: Se non esiste un testamento, gli eredi sono individuati secondo le regole del Codice Civile italiano (ad esempio, coniuge, figli, genitori, fratelli, ecc.).
- Successione testamentaria: Se esiste un testamento, gli eredi sono quelli indicati nel testamento, rispettando eventuali quote di legittima spettanti per legge.
2. Accettare o rinunciare all’eredità
- Gli eredi devono decidere se accettare l’eredità o rinunciarvi. Esistono tre modalità:
- Accettazione pura e semplice: L’erede assume i beni e i debiti del defunto senza limiti.
- Accettazione con beneficio d’inventario: L’erede è responsabile dei debiti solo nei limiti del valore dell’eredità.
- Rinuncia all’eredità: L’erede rifiuta l’eredità, e questa passa ad altri aventi diritto.
3. Inventario dei beni
- È necessario fare un elenco dettagliato dei beni e dei debiti del defunto, che può includere:
- Immobili
- Conti bancari
- Investimenti
- Beni mobili (gioielli, auto, ecc.)
- Debiti (mutui, prestiti, imposte non pagate)
4. Divisione dell’eredità
- La divisione può avvenire in due modi:
- Concordata tra gli eredi: Gli eredi raggiungono un accordo su come spartire i beni.
- Giudiziale: Se gli eredi non trovano un accordo, il tribunale decide come dividere i beni.
5. Pagare le imposte sulla successione
- Presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data del decesso.
- Pagare eventuali imposte di successione, ipotecarie e catastali.
6. Registrazione dei beni
- Gli immobili devono essere trasferiti agli eredi presso il Catasto e i Registri Immobiliari.
- Altri beni, come conti bancari, devono essere intestati agli eredi tramite le banche o le istituzioni competenti.
7. Richiedere assistenza legale o notarile
- Un notaio può aiutare nella gestione delle pratiche burocratiche e nella redazione di atti di divisione.
- Un avvocato può essere necessario in caso di conflitti tra gli eredi.
Consigli utili:
- Comunicazione: È fondamentale mantenere una comunicazione chiara e rispettosa tra gli eredi per evitare conflitti.
- Documentazione: Conserva copia di tutti i documenti relativi alla successione (testamento, atti di accettazione, dichiarazione di successione, ecc.).
- Professionisti esperti: Rivolgiti a professionisti qualificati per evitare errori o dimenticanze.
Hai domande specifiche o una situazione particolare da approfondire?
Gli eredi legittimi sono coloro che, in assenza di un testamento o qualora il testamento non disponga interamente del patrimonio del defunto, ereditano secondo le regole stabilite dalla legge italiana (articoli 565 e seguenti del Codice Civile).
Ecco come sono suddivisi gli eredi legittimi e l’ordine di priorità:
1. Coniuge
- Ha diritto a una quota dell’eredità, che varia in base alla presenza di altri eredi (figli o altri parenti).
- Ha diritto a:
- Diritto di abitazione sulla casa coniugale e all’uso degli arredi (art. 540 c.c.).
- In caso di separazione, se non è stata pronunciata la colpa del coniuge separato, mantiene i diritti successori.
2. Discendenti (Figli)
- Se ci sono figli, il patrimonio si divide tra loro in parti uguali.
- Se uno dei figli è premorto, la sua quota passa ai suoi discendenti (nipoti).
3. Ascendenti (Genitori e Nonni)
- Se non ci sono figli, i genitori e i nonni del defunto possono ereditare.
- Di norma, genitori e ascendenti ereditano insieme al coniuge.
4. Fratelli e Sorelle
- In mancanza di figli e ascendenti, fratelli e sorelle (germani o unilaterali) ereditano.
- I fratelli unilaterali (che condividono solo un genitore con il defunto) ricevono metà della quota spettante ai germani.
5. Altri parenti fino al 6° grado
- In assenza di coniuge, figli, ascendenti, e fratelli/sorelle, l’eredità passa ai parenti più prossimi fino al 6° grado.
- Ad esempio: zii, cugini, pronipoti.
6. Stato
- Se non ci sono eredi entro il sesto grado, l’eredità è devoluta allo Stato.
Quote spettanti agli eredi legittimi
Le quote variano in base alla composizione della famiglia:
- Coniuge e 1 figlio: metà al coniuge e metà al figlio.
- Coniuge e più figli: 1/3 al coniuge, 2/3 ai figli in parti uguali.
- Coniuge e ascendenti/fratelli: 2/3 al coniuge, 1/3 agli ascendenti e fratelli.
- Solo figli: tutto il patrimonio ai figli in parti uguali.
- Solo coniuge: tutto il patrimonio al coniuge.
Se hai bisogno di ulteriori dettagli su una situazione specifica o di chiarimenti, fammi sapere!
Per identificare gli eredi legittimi, è necessario seguire un processo che tiene conto del grado di parentela con il defunto, della presenza o meno di un testamento e delle regole previste dalla legge. Ecco i passaggi principali:
1. Raccogliere le informazioni sul defunto
- Identifica lo stato civile del defunto (sposato, vedovo, divorziato, ecc.).
- Verifica se il defunto aveva figli, genitori ancora in vita, fratelli o sorelle, e altri parenti.
- Accertati se esiste un testamento (il quale potrebbe modificare la distribuzione dell’eredità).
2. Verificare la presenza di un testamento
- Se esiste un testamento, gli eredi indicati devono essere individuati e contattati.
- In assenza di testamento, si applica la successione legittima, e gli eredi vengono determinati secondo la legge.
3. Consultare i registri dello stato civile
- Richiedi un certificato di morte del defunto.
- Ottieni un certificato di stato di famiglia storico del defunto, che mostra tutti i membri della famiglia conviventi al momento del decesso.
- Se necessario, verifica i certificati di nascita e di matrimonio per identificare con precisione gli eredi.
4. Identificare il grado di parentela
- Gli eredi legittimi vengono individuati seguendo questo ordine gerarchico:
- Coniuge (sempre presente se ancora in vita e non divorziato).
- Figli (discendenti diretti del defunto).
- Ascendenti diretti (genitori, nonni) in assenza di figli.
- Fratelli e sorelle (germani e unilaterali).
- Altri parenti fino al 6° grado (zii, cugini, ecc.), in assenza degli altri eredi sopra indicati.
- Se non ci sono parenti entro il sesto grado, l’eredità è devoluta allo Stato.
5. Considerare situazioni particolari
- Coniuge separato: Ha diritto all’eredità solo se la separazione non è stata pronunciata con addebito a suo carico.
- Figli di un precedente matrimonio: Hanno gli stessi diritti dei figli del matrimonio attuale.
- Fratelli unilaterali: Ricevono metà della quota spettante ai fratelli germani.
6. Analizzare la documentazione patrimoniale
- Consulta eventuali contratti, documenti bancari, immobiliari o altri beni intestati al defunto per confermare i diritti degli eredi.
7. Rivolgersi a un professionista
- Un notaio può aiutarti a esaminare la documentazione e verificare ufficialmente chi sono gli eredi.
- In caso di conflitti tra potenziali eredi, è utile coinvolgere un avvocato esperto in diritto successorio.
Identificare correttamente gli eredi legittimi richiede attenzione ai dettagli e una buona conoscenza della situazione familiare del defunto. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o supporto, fammi sapere!
L’Avvocato Sergio Armaroli è un professionista con oltre 25 anni di esperienza, specializzato in diritto delle successioni ed eredità. Il suo studio legale ha sede a Bologna e offre assistenza sia in ambito stragiudiziale che giudiziale, affrontando questioni come:
- Redazione e interpretazione di testamenti: supporto nella stesura di testamenti validi e nella comprensione delle clausole testamentarie.
- Gestione delle pratiche di successione: compilazione della dichiarazione di successione e adempimenti correlati.
- Divisione ereditaria: assistenza nella suddivisione dei beni tra gli eredi, prevenendo o risolvendo eventuali conflitti.
- Impugnazione di testamenti: azioni legali in caso di sospetta invalidità del testamento o lesione della quota di legittima.
- Successioni internazionali: consulenza per eredità con elementi di internazionalità, collaborando con corrispondenti esteri in Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna e USA.
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Risolvere una lite tra parenti per l’eredità richiede un approccio strategico e spesso delicato, considerando sia gli aspetti legali che quelli emotivi. Ecco un percorso da seguire per affrontare e risolvere tali conflitti:
1. Comprendere le ragioni della lite
- Cause comuni:
- Disaccordi sulla divisione dei beni.
- Dubbi sulla validità del testamento.
- Percezioni di favoritismo.
- Mancata trasparenza nella gestione dell’eredità.
- Identifica il punto di conflitto specifico: la spartizione di un bene immobile, la quota di un erede legittimario, ecc.
2. Mantenere la comunicazione aperta
- Organizza un incontro tra gli eredi per discutere apertamente i problemi.
- Mantieni un tono rispettoso e cerca di evitare recriminazioni.
- Coinvolgi un mediatore neutrale (un notaio o un avvocato) per facilitare il dialogo.
3. Ricorrere alla mediazione familiare
- La mediazione è un procedimento extragiudiziale che può aiutare a risolvere i conflitti.
- Un mediatore esperto in diritto successorio può proporre soluzioni conciliative rispettando i diritti di tutti gli eredi.
4. Esaminare la situazione legale
- Verifica i seguenti aspetti con il supporto di un avvocato o notaio:
- Validità del testamento: Se c’è un testamento, è necessario accertarne la validità formale.
- Quote legittime: Gli eredi legittimari (coniuge, figli e ascendenti) hanno diritto a una quota minima del patrimonio, che deve essere rispettata.
- Inventario dei beni: Tutti i beni e i debiti del defunto devono essere identificati e valutati.
5. Proporre una divisione concordata
- Gli eredi possono accordarsi su come dividere i beni, anche in modo diverso rispetto alle quote legali, purché tutti siano d’accordo.
- Strumenti utili per una divisione concordata:
- Attribuzione di beni specifici: Un erede riceve un immobile, un altro riceve denaro, ecc.
- Vendita dei beni: I beni possono essere venduti, e il ricavato diviso tra gli eredi.
6. Procedere con una divisione giudiziale
- Se non si trova un accordo, è possibile chiedere al tribunale di intervenire.
- Divisione giudiziale:
- È un procedimento legale in cui il giudice decide come dividere i beni.
- Può comportare costi elevati e tempi lunghi.
- Spesso il giudice ordina la vendita dei beni e la ripartizione del ricavato.
7. Valutare alternative per ridurre il conflitto
- Accordi di compensazione: Un erede può essere compensato con denaro per rinunciare a una parte della sua quota.
- Beneficio d’inventario: Per evitare conflitti sui debiti, gli eredi possono accettare l’eredità con beneficio d’inventario, limitando la responsabilità al valore dei beni.
8. Coinvolgere professionisti esperti
- Notaio: Per gestire la divisione dei beni e verificare la validità degli atti.
- Avvocato esperto in diritto delle successioni: Per rappresentarti in caso di controversie legali.
- Mediatore familiare: Per facilitare un accordo pacifico.
Consigli per prevenire escalation
- Evita di agire d’impulso o senza consultare un professionista.
- Cerca di capire le esigenze degli altri eredi, anche se diverse dalle tue.
- Considera il valore emotivo che certi beni potrebbero avere per altri membri della famiglia.
Se hai una situazione specifica da risolvere, posso aiutarti a trovare soluzioni mirate. Fammi sapere!
La divisione dei conti correnti di una persona deceduta tra gli eredi richiede l’applicazione delle norme di successione e il rispetto di alcune procedure legali e bancarie. Ecco una guida passo-passo:
1. Informare la banca del decesso
- La prima cosa da fare è notificare il decesso del titolare alla banca, presentando:
- Certificato di morte.
- Documentazione che dimostri la posizione degli eredi (certificato di stato di famiglia, eventuale testamento, dichiarazione di successione).
- La banca bloccherà temporaneamente i conti per impedire operazioni fino alla definizione della successione.
2. Verificare la titolarità del conto
- Conto intestato esclusivamente al defunto: L’intero saldo è parte dell’eredità.
- Conto cointestato:
- Se il conto è cointestato a firma disgiunta, il cointestatario può continuare ad operare sul conto per la sua quota (solitamente il 50%).
- La parte del saldo appartenente al defunto entra nella successione.
- Se il conto è a firma congiunta, sarà bloccato fino alla definizione dell’eredità.
3. Valutare il saldo e dichiararlo nella successione
- È necessario richiedere alla banca:
- Estratto conto al giorno del decesso.
- Eventuali certificazioni dei saldi per la dichiarazione di successione.
- I conti correnti fanno parte del patrimonio ereditario e devono essere dichiarati nella dichiarazione di successione.
4. Presentare la dichiarazione di successione
- La dichiarazione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso.
- Dopo l’accettazione, si ottiene il certificato di avvenuta presentazione della dichiarazione di successione, necessario per sbloccare i conti.
5. Richiedere lo sblocco dei conti
- Gli eredi devono fornire alla banca:
- Certificato di avvenuta presentazione della dichiarazione di successione.
- Atto notorio o dichiarazione sostitutiva che indichi i nominativi degli eredi.
- Eventuale accordo di divisione tra gli eredi, se già definito.
- La banca sbloccherà i fondi e li renderà disponibili per la distribuzione.
6. Dividere i saldi tra gli eredi
- La divisione avviene in base alle quote ereditarie stabilite dalla legge o dal testamento:
- Ad esempio, se gli eredi sono il coniuge e due figli, il saldo sarà diviso in base alle quote di legittima (1/3 al coniuge e 2/3 ai figli, divisi in parti uguali).
- Se c’è un accordo diverso tra gli eredi (es. un erede rinuncia alla sua quota), deve essere formalizzato con un atto scritto.
7. Gestire eventuali conflitti
- In caso di disaccordo tra gli eredi, è possibile:
- Ricorrere a una mediazione per trovare un accordo.
- Rivolgersi al tribunale per una divisione giudiziale.
Consigli utili
- Trasparenza: Tutti gli eredi devono essere informati sul saldo dei conti e sulle operazioni effettuate.
- Professionalità: Coinvolgi un notaio o un avvocato esperto in diritto successorio per gestire correttamente la procedura e prevenire conflitti.
- Documentazione completa: Conserva tutti i documenti relativi al conto corrente e alla successione.
Se hai domande specifiche o hai bisogno di supporto per una situazione concreta, fammi sapere!
Dividere i beni immobili tra gli eredi può essere complesso, ma seguendo le normative e trovando accordi chiari è possibile farlo in modo equo e legale. Ecco come procedere:
1. Determinare i diritti degli eredi
- Identifica chi sono gli eredi e le quote spettanti a ciascuno in base alla legge o al testamento.
- Se non c’è testamento, le quote sono determinate dalla successione legittima (ad esempio: coniuge e due figli = 1/3 ciascuno).
- Se c’è un testamento, verifica se è stato rispettato il diritto dei legittimari (coniuge, figli, ascendenti).
2. Valutare i beni immobili
- Richiedi una perizia di stima per determinare il valore di mercato degli immobili.
- Verifica eventuali debiti o ipoteche legate agli immobili.
- Considera eventuali vincoli (beni indivisibili, immobili gravati da diritti di abitazione, ecc.).
3. Modalità di divisione
Ci sono diverse modalità per dividere i beni immobili:
a. Divisione consensuale
- Gli eredi raggiungono un accordo su come dividere gli immobili.
- Esempi:
- Un immobile viene assegnato a un erede, mentre gli altri ricevono denaro o altri beni di pari valore come compensazione.
- Ogni erede ottiene una parte dell’immobile (es. quote di proprietà indivise).
b. Vendita del bene e ripartizione del ricavato
- L’immobile viene venduto e il ricavato diviso tra gli eredi in base alle quote spettanti.
- Questa soluzione è utile se gli eredi non trovano accordi per l’uso o la gestione del bene.
c. Assegnazione a uno degli eredi
- Se un erede desidera mantenere l’immobile, può:
- Acquistare le quote degli altri eredi.
- Compensare gli altri eredi con denaro o altri beni equivalenti al valore della loro quota.
d. Divisione materiale (se possibile)
- Se l’immobile è divisibile (ad esempio, un terreno o una casa con unità indipendenti), ciascun erede può ottenere una porzione del bene.
4. Formalizzare la divisione
- Rivolgiti a un notaio per redigere l’atto di divisione o eventuali atti di compravendita delle quote.
- L’atto deve essere firmato da tutti gli eredi e successivamente registrato presso il Catasto e i Registri Immobiliari.
5. Gestire i diritti accessori
- Diritto di abitazione del coniuge: Se il coniuge superstite vive nella casa coniugale, ha diritto di abitazione su di essa, che prevale rispetto alle quote di proprietà.
- Diritti di usufrutto: Se un immobile è gravato da usufrutto, si distingue la proprietà dall’usufrutto nella divisione.
6. Risoluzione di conflitti
- Se gli eredi non raggiungono un accordo, è possibile:
- Avviare una mediazione per trovare una soluzione condivisa.
- Ricorrere a una divisione giudiziale. Il tribunale può:
- Ordinare la vendita dell’immobile e la ripartizione del ricavato.
- Dividere materialmente il bene, se possibile.
7. Consigli pratici
- Trasparenza: Tutti gli eredi devono essere informati sui valori e i criteri di divisione.
- Perizia professionale: Fai valutare gli immobili da un esperto per evitare contestazioni.
- Assistenza legale: Coinvolgi un avvocato esperto in diritto successorio per prevenire o risolvere conflitti.
- Costi: Considera eventuali imposte, spese notarili e costi di mediazione nella divisione.
Se hai domande specifiche o hai bisogno di una guida su una situazione concreta, fammi sapere!
Una causa per eredità tra eredi si verifica quando non si riesce a raggiungere un accordo sulla divisione del patrimonio ereditario, spesso a causa di conflitti di interessi, dubbi sulla validità di un testamento o disaccordi sulla gestione dei beni ereditari. Ecco una guida per affrontare e gestire una causa ereditaria:
1. Identificare le cause del conflitto
- Divisione dei beni: Disaccordi sulle quote o sull’attribuzione di specifici beni.
- Validità del testamento: Dubbi sulla legittimità del testamento (ad esempio, testamento olografo non regolare o sospetti di manipolazione).
- Lesione della quota legittima: Se un erede legittimario (coniuge, figli, ascendenti) ritiene che la propria quota minima garantita dalla legge sia stata lesa.
- Gestione dei beni: Conflitti sulla vendita, l’uso o la gestione dei beni comuni.
2. Tentativi di risoluzione extragiudiziale
Prima di intraprendere una causa giudiziaria, è consigliabile tentare una soluzione alternativa:
- Mediazione obbligatoria:
- In Italia, la mediazione è obbligatoria in materia successoria prima di avviare una causa in tribunale.
- Un mediatore neutrale aiuta gli eredi a trovare un accordo.
- Accordo stragiudiziale:
- Gli eredi possono stipulare un accordo di divisione dei beni con l’assistenza di un notaio o un avvocato.
3. Procedimento giudiziario (divisione giudiziale)
Se la mediazione fallisce, si può avviare una causa di divisione giudiziale presso il tribunale competente.
a. Fase iniziale
- Atto di citazione: Un erede avvia la causa notificando agli altri eredi un atto di citazione.
- Verifica dei diritti degli eredi: Il giudice accerta chi sono gli eredi e le quote spettanti a ciascuno.
- Nomina di un perito: Il giudice può nominare un CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) per valutare i beni.
b. Possibili esiti
- Divisione materiale:
- Se il bene è divisibile (ad esempio, un terreno), il giudice può suddividerlo tra gli eredi.
- Vendita forzata:
- Se il bene non è divisibile (ad esempio, un immobile), il giudice può ordinarne la vendita all’asta e distribuire il ricavato tra gli eredi.
- Attribuzione a un erede:
- Un erede può richiedere l’attribuzione del bene, compensando gli altri con denaro.
4. Contestazione di un testamento
Se la causa riguarda la validità del testamento, gli eredi possono:
- Impugnare il testamento:
- Per mancanza di requisiti formali (ad esempio, testamento non scritto di proprio pugno).
- Per incapacità del testatore (ad esempio, se era affetto da patologie mentali).
- Per sospetto di dolo o costrizione.
- Chiedere la reintegrazione della quota legittima:
- Se il testamento ha violato i diritti dei legittimari.
5. Tempi e costi
- Una causa ereditaria può durare anni, a seconda della complessità.
- I costi includono:
- Onorari legali.
- Perizie tecniche (per la valutazione dei beni).
- Spese di giustizia (ad esempio, contributo unificato).
6. Consigli pratici
- Valuta i costi/benefici: Una causa giudiziaria può essere lunga e costosa. Se possibile, cerca un accordo.
- Conserva tutta la documentazione: Testamenti, certificati di stato di famiglia, perizie sui beni, ecc.
- Rivolgiti a professionisti:
- Un avvocato esperto in diritto delle successioni può rappresentarti e tutelare i tuoi diritti.
- Un notaio può aiutarti nella gestione delle pratiche extragiudiziali.
7. Prevenire future controversie
- Redigi un testamento chiaro, se sei in vita, per evitare conflitti tra i tuoi eredi.
- Tieni aggiornati i documenti patrimoniali.
- Coinvolgi gli eredi in decisioni condivise durante il processo successorio.
Se hai una situazione specifica da discutere o hai bisogno di assistenza legale, fammi sapere!
Sì, un avvocato esperto in diritto delle successioni è la figura ideale per rappresentarti e tutelare i tuoi diritti in caso di dispute ereditarie o per la gestione di pratiche successorie complesse. Ecco come un avvocato specializzato può aiutarti:
Cosa fa un avvocato in diritto delle successioni?
- Consulenza personalizzata:
- Analizza la tua situazione patrimoniale e familiare.
- Ti aiuta a comprendere i tuoi diritti come erede legittimo o testamentario.
- Gestione della successione:
- Assiste nella redazione e presentazione della dichiarazione di successione.
- Coordina la divisione dei beni tra gli eredi, rispettando le quote ereditarie.
- Offre supporto nella stesura di testamenti per prevenire conflitti futuri.
- Risoluzione di conflitti:
- Media con gli altri eredi per evitare che la controversia finisca in tribunale.
- Ti rappresenta in caso di divisione giudiziale del patrimonio o di impugnazione di un testamento.
- Tutela della quota legittima:
- Interviene se la tua quota di legittima è stata lesa.
- Avvia azioni legali per ottenere la reintegrazione della tua parte di eredità.
- Impugnazione di testamenti:
- Contesta testamenti invalidi o frutto di dolo, violenza o manipolazione.
- Verifica la regolarità formale e sostanziale del testamento.
- Successioni internazionali:
- Ti assiste nella gestione di eredità con beni o eredi in più Paesi, seguendo le normative europee e internazionali.
- Supporto tecnico-legale:
- Collabora con notai e periti per perizie sui beni, divisioni immobiliari e gestione di patrimoni complessi.
Quando rivolgersi a un avvocato in successioni
- Conflitti tra eredi: Disaccordi sulla divisione dei beni o sull’attribuzione di un immobile.
- Dubbi su un testamento: Se ritieni che il testamento non rispetti i tuoi diritti o sia illegittimo.
- Gestione di patrimoni complessi: Quando l’eredità include beni immobili, aziende, conti esteri o beni indivisibili.
- Successioni internazionali: Se l’eredità coinvolge giurisdizioni diverse.
Come scegliere un buon avvocato?
- Specializzazione: Cerca un avvocato con esperienza specifica in diritto delle successioni.
- Recensioni e referenze: Informati sulla reputazione e sui successi professionali dell’avvocato.
- Trasparenza: Assicurati che l’avvocato fornisca preventivi chiari e ti aggiorni regolarmente sull’andamento della pratica.
Conclusione
Un avvocato esperto può rappresentarti al meglio nei procedimenti successori e aiutarti a ottenere una soluzione giusta ed equilibrata, risparmiando tempo e risorse. Se hai bisogno di aiuto per trovare un avvocato qualificato o per discutere un caso specifico, fammi sapere!
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