Bologna, mio marito mi ha lasciato per un’altra quali diritti?
Separazione consensuale: La separazione è consensuale quando sono i coniugi a ad accordarsi, per iscritto, su ogni questione relativa alla sospensione del loro vincolo matrimoniale (questioni patrimoniali, mantenimento coniuge debole, diritti di visita e mantenimento della prole, assegnazione della casa coniugale).
Separazione giudiziale: Quando non vi è accordo tra i coniugi sulle questioni relative alla sospensione del loro vincolo matrimoniale, può essere richiesta, anche da uno solo dei coniugi la separazione giudiziale. In tale ipotesi, è il giudice che disciplina e regolamenta ogni aspetto inerente la gestione dei rapporti patrimoniali e personali tra coniugi (anche con riferimento ai figli) e che, in presenza di determinati presupposti, pronuncia l’addebito.
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5 errori che commetti quando affrontiamo la separazione
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NON SI VALUTA BENE LA SITUAZIONE
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NON SI VALUTA A SUFFICENZ ALA POSSIBILITA’ DI UNA SEPARAZIONE CONSENSUALE
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NON SI CHIEDE NEL MDO GIUSTO
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SI VUOLE TUTTO E SUBITO
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SI SMETTE DI PENSARE ALLA FAMIGLIA
Capita assai di frequente che un coniuge lasci l’altro coniuge per una terza persona.
Esaminiamo il caso:
- Il coniuge tradito ha diritto di chieder e l’addebito della separazione
- Chiedere l’addebito della separazione vuol dire pero’ procedere con una separazione giudiziale
- Non esiste la separazione consensuale con addebito
- Se il coniuge ti lascia per un’altra persona hai comunque diritto a assegno di mantenimento se i redditi lo consentono
- Se hai i figli minori puoi chiedere assegno anche per loro, come se hai figli maggiorenni mano autosufficenti
Ma il tradimento è sempre causa di addebito della separazione?
ai fini della pronuncia di addebito, non è sufficiente la sola violazione dei doveri previsti a carico dei coniugi dall’art. 143 c.c., ma occorre verificare se tale violazione abbia assunto efficacia causale nella determinazione della crisi coniugale ovvero se essa sia intervenuta quando era già maturata una situazione di intollerabilità della convivenza” (Cass. sez. I, 27.01.2014 N. 1596).
Se il suo comportamento sia intervenuto quando era già maturata una situazione di intollerabilità della convivenza, dovuta anche ad episodi di violenza posti in essere dal marito e documentati da certificati medici.
Secondo la Suprema Corte l’addebito ha come presupposto: “è rappresentato dal nesso causale che deve intercorrere tra la violazione dei doveri coniugali e la crisi dell’unione familiare” che va accertato verificando se la relazione extraconiugale sia stata causa dell’intollerabilità della convivenza, oppure, pur rappresentando una violazione particolarmente grave, sia intervenuta “in un menage già compromesso, ovvero, perché, nonostante tutto, la coppia ne abbia superato le conseguenze recuperando un rapporto armonico”.
Bologna ,mio marito mi ha lasciato per un’altra quali diritti?
Occorre quindi valutare come era il rapporto, perché se oramai era deteriorato il tradimento puo’ non essere sufficiente per l’addebito.
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