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Il disconoscimento di paternità è un’azione legale con cui si vuole ottenere una dichiarazione giudiziale che il marito della madre non è il padre biologico del figlio.
In Italia è disciplinato principalmente dagli articoli 243-bis e seguenti del Codice Civile.

Avvocato Disconoscimento Paternità – Assistenza Immediata

Avvocato Disconoscimento Paternità – Assistenza Immediata

Avvocato Disconoscimento Paternità – Assistenza Immediata

Avvocato Disconoscimento Paternità – Assistenza Immediata

Ecco i punti essenziali:

Quando si può chiedere

  • Se il figlio è nato durante il matrimonio o entro 300 giorni dalla sua cessazione (ad esempio separazione, divorzio o morte del marito), la legge presume automaticamente che il marito sia il padre.
  • Questa presunzione legale di paternità può essere superata solo con il disconoscimento.

Chi può agire

  • Il marito (presunto padre)
  • La madre
  • Il figlio stesso (se maggiorenne o tramite un curatore se minorenne)

Termini per agire

  • Il marito deve agire entro 1 anno dal momento in cui scopre che il figlio non è suo.
  • La madre deve agire entro 6 mesi dalla nascita del figlio.
  • Il figlio può agire entro 1 anno dal raggiungimento della maggiore età o dalla scoperta delle circostanze che fanno dubitare della paternità.

Prova da fornire

  • Non basta il semplice dubbio: è necessario provare in modo certo che non c’è stato concepimento tra i due genitori o che l’uomo non può essere il padre biologico.
  • Spesso si ricorre a esami genetici (test del DNA) come prova.

Procedura

  • L’azione si propone con atto di citazione davanti al Tribunale competente.
  • È necessario il coinvolgimento anche del figlio (anche se minore) e della madre.

Effetti del disconoscimento

  • Il figlio cessa di essere considerato figlio legittimo del marito.
  • Si perdono diritti e doveri reciproci, come eredità, mantenimento, ecc.
  • In alcuni casi, si può avviare anche un procedimento per riconoscimento di paternità biologica verso un altro uomo.

L’articolo 243-bis del Codice Civile italiano disciplina l’azione di disconoscimento di paternità.

Ecco il testo aggiornato:

Art. 243-bis c.c. – Azione di disconoscimento di paternità

L’azione per il disconoscimento della paternità può essere proposta dal marito, dalla madre e dal figlio.

Il marito può proporre l’azione entro un anno dal giorno in cui è venuto a conoscenza della nascita del figlio o del fatto che ha determinato il sospetto di non esserne il padre.

La madre può proporre l’azione entro sei mesi dal giorno della nascita del figlio.

Il figlio può proporre l’azione entro un anno dal raggiungimento della maggiore età o dalla scoperta della mancanza di rapporto di filiazione.

Se l’azione è proposta contro il figlio, questo deve essere assistito da un curatore speciale nominato dal giudice.

In pratica:

  • I termini sono molto rigidi e partono dal momento in cui si ha conoscenza dei fatti che fanno dubitare della paternità.
  • Se non si rispettano i tempi, l’azione decade e non si potrà più disconoscere il rapporto padre-figlio.
  1. Cos’è il disconoscimento di paternità?

È un’azione legale per dichiarare che il marito della madre non è il padre biologico del figlio.

  1. Chi può chiedere il disconoscimento?

Il marito, la madre o il figlio.

  1. Quando si può chiedere il disconoscimento?

Quando il figlio è nato durante il matrimonio o entro 300 giorni dalla fine del matrimonio.

  1. Qual è il termine per il marito?

Un anno da quando scopre che il figlio non è suo.

  1. Qual è il termine per la madre?

Sei mesi dalla nascita del figlio.

  1. Qual è il termine per il figlio?

Un anno dal compimento della maggiore età o dalla scoperta della non paternità.

  1. Dove si propone l’azione di disconoscimento?

Davanti al Tribunale competente.

  1. Serve un avvocato?

Sì, è obbligatorio essere assistiti da un avvocato.

  1. Che prove servono?

È necessario provare l’impossibilità del rapporto biologico (es. test del DNA).

  1. Il test del DNA è obbligatorio?

Non è obbligatorio, ma è il mezzo più forte per provare l’assenza di legame biologico.

  1. Posso disconoscere un figlio maggiorenne?

Sì, se agisci entro il termine previsto.

  1. Cosa succede al figlio dopo il disconoscimento?

Cessa il legame di filiazione con il padre legale.

  1. Il figlio perde i diritti ereditari?

Sì, se il disconoscimento viene accolto.

  1. La madre deve essere citata nel processo?

Sì, deve partecipare al giudizio.

  1. Il figlio deve essere citato?

Sì, anche se è minorenne (in questo caso è assistito da un curatore speciale).

  1. Se il padre muore, si può ancora disconoscere?

Il disconoscimento può essere promosso dagli eredi nei limiti e nei termini previsti.

  1. Serve il consenso della madre per il disconoscimento?

No, ma la madre partecipa al processo.

  1. E se la madre si oppone?

La causa prosegue comunque e decide il giudice.

  1. Si può disconoscere solo se il figlio è già nato?

Sì, si può agire solo dopo la nascita.

  1. Quanto dura un processo di disconoscimento?

Dipende dai casi, ma può durare da pochi mesi fino a oltre un anno.

  1. Posso ritirare l’azione dopo averla avviata?

Sì, ma ci possono essere effetti economici o legali da valutare.

  1. Posso disconoscere un figlio se ho sempre saputo che non era mio?

No, se sei stato consapevole e non hai agito nei termini, l’azione decade.

  1. Il disconoscimento cancella anche il cognome del padre?

Sì, il figlio perderà il cognome del padre legale.

  1. Cosa succede se il test del DNA conferma la paternità?

L’azione di disconoscimento sarà respinta.

  1. Posso disconoscere un figlio solo perché non mi somiglia?

No, servono prove scientifiche o elementi concreti.

  1. Posso disconoscere il figlio per vendetta contro la madre?

No, il giudice valuta solo prove oggettive.

  1. Il figlio può opporsi al disconoscimento?

Sì, può difendersi tramite un avvocato o curatore.

  1. Serve una perizia genetica?

Spesso sì, ordinata dal giudice durante il processo.

  1. Chi paga le spese del test del DNA?

Di solito chi propone la prova, salvo diversa decisione del giudice.

  1. Cosa succede se vinco il processo?

Il tribunale cancella il rapporto giuridico di paternità.

📌 1. Cass. Sezioni Unite, Sentenza n. 8268 del 22 marzo 2023

Principio: Il giudizio di disconoscimento di paternità è pregiudiziale rispetto a quello di accertamento di altra paternità. In caso di pendenza contemporanea, il secondo deve essere sospeso ex art. 295 c.p.c. ​

📌 2. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 430 del 16 gennaio 2012

Principio: La sentenza che accoglie la domanda di disconoscimento della paternità è opponibile al padre naturale che non ha partecipato al processo, poiché ha efficacia erga omnes.

📌 3. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 27560 del 2021

Principio: Il padre biologico non è legittimato a promuovere l’azione di disconoscimento della paternità, ma può chiedere la nomina di un curatore speciale per il figlio infraquattordicenne al fine di esercitare tale azione.​

📌 4. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 487 del 13 gennaio 2014

Principio: Il padre naturale non può proporre opposizione di terzo avverso la sentenza di disconoscimento della paternità, poiché non è titolare di un diritto autonomo incompatibile con la situazione giuridica risultante dalla sentenza impugnata.​

📌 5. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 12167 del 9 giugno 2005

Principio: Colui verso cui è proposta l’azione di accertamento della paternità non può opporsi alla sentenza che ha accolto l’azione di disconoscimento della paternità legittima, in quanto non è titolare di un diritto autonomo incompatibile con lo status accertato.​

📌 6. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 4020 del 2017

Principio: Il padre biologico può chiedere la nomina di un curatore speciale per il figlio infraquattordicenne al fine di promuovere l’azione di disconoscimento della paternità, pur non essendo egli stesso legittimato a proporre tale azione.​

📌 7. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 6985 del 2018

Principio: Il padre naturale non è legittimato a intervenire nel giudizio di disconoscimento della paternità promosso da altri soggetti legittimati, né può proporre opposizione di terzo avverso la relativa sentenza.​

📌 8. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 18601 del 2021

Principio: La sentenza che accoglie la domanda di disconoscimento della paternità ha efficacia erga omnes e non può essere impugnata dal presunto padre biologico che non ha partecipato al processo.​

📌 9. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 12211 del 2012

Principio: Il padre naturale non è legittimato a proporre opposizione di terzo avverso la sentenza che ha accolto l’azione di disconoscimento della paternità, in quanto non è titolare di un diritto autonomo incompatibile con lo status accertato.​

📌 10. Cass. Civile, Sez. I, Sentenza n. 10838 del 1997

Principio: Un riconoscimento di paternità originariamente inefficace per contrasto con lo stato di figlio legittimo diviene efficace ex tunc a seguito dell’accoglimento dell’azione di disconoscimento della paternità.​

​La sentenza n. 8268 del 22 marzo 2023 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha affrontato una questione cruciale nel diritto di famiglia: il rapporto tra l’azione di disconoscimento di paternità e quella di accertamento di altra paternità.​

⚖️ Contesto e questione giuridica

Nel caso esaminato, alcuni individui, riconosciuti come figli legittimi di una coppia coniugata, avevano avviato un’azione per disconoscere la paternità del marito della madre, sostenendo di essere in realtà figli biologici di un altro uomo. Contemporaneamente, avevano promosso un’azione per ottenere il riconoscimento giudiziale della paternità di quest’ultimo.​

La questione centrale era stabilire se l’azione di disconoscimento dovesse essere considerata pregiudiziale rispetto a quella di accertamento di altra paternità, e quindi se quest’ultima dovesse essere sospesa fino alla definizione della prima.​

🧭 Decisione delle Sezioni Unite

Le Sezioni Unite hanno stabilito che il giudizio di disconoscimento di paternità è pregiudiziale rispetto a quello di accertamento di altra paternità. Pertanto, in caso di contemporanea pendenza dei due procedimenti, si applica l’istituto della sospensione per pregiudizialità previsto dall’art. 295 del codice di procedura civile. ​

La Corte ha chiarito che la sospensione è necessaria perché l’accertamento della non paternità del marito della madre è un presupposto indispensabile per poter esaminare la domanda di riconoscimento di altra paternità. Infatti, fino a quando non viene meno lo status di figlio legittimo, non è possibile attribuire un diverso status filiale.​

🔍 Implicazioni pratiche

Questa pronuncia ha importanti conseguenze pratiche:​

  • Sequenza procedurale obbligata: prima deve essere definita l’azione di disconoscimento; solo successivamente può essere esaminata l’azione di accertamento di altra paternità.​
  • Sospensione automatica: i giudizi di accertamento di altra paternità devono essere sospesi fino alla conclusione definitiva del giudizio di disconoscimento.​
  • Tutela dell’identità personale: la decisione mira a garantire la certezza dello status filiale, evitando conflitti tra diverse attribuzioni di paternità.​

📚 Riferimenti normativi e giurisprudenziali

La sentenza si inserisce in un contesto normativo e giurisprudenziale consolidato:​

  • Articoli 253 e 269 del codice civile: disciplinano rispettivamente il disconoscimento di paternità e l’accertamento giudiziale della paternità.​
  • Articolo 295 del codice di procedura civile: prevede la sospensione del processo in caso di pregiudizialità.​Il Foro Italiano
  • Precedenti giurisprudenziali: la Corte ha richiamato precedenti che affermano la necessità di definire lo status filiale esistente prima di attribuirne uno nuovo.​

📝 Conclusione

La sentenza n. 8268/2023 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha chiarito che, nel sistema giuridico italiano, l’azione di disconoscimento di paternità deve essere definita prima di poter procedere all’accertamento di una diversa paternità. Questa sequenza garantisce la certezza dello status filiale e tutela l’identità personale dei soggetti coinvolti.​

L’Avvocato Sergio Armaroli, con studio legale a Bologna, è un professionista con oltre 25 anni di esperienza in diritto di famiglia, diritto penale e civile, con particolare competenza nelle azioni di disconoscimento di paternità.​

⚖️ Competenze nell’azione di disconoscimento di paternità

L’Avv. Armaroli ha approfondito le implicazioni legali e personali legate al disconoscimento di paternità, sottolineando l’importanza di affrontare tali questioni con la massima cautela. In un suo articolo, evidenzia come questa azione implichi non solo aspetti giuridici ma anche delicati risvolti personali e matrimoniali .​

🧬 Importanza della prova genetica

Nel contesto delle azioni di disconoscimento, l’Avv. Armaroli sottolinea l’importanza crescente della prova del DNA. Evidenzia che, sebbene il test genetico non sia obbligatorio, rappresenta uno strumento probatorio fondamentale per dimostrare l’assenza di legame biologico tra il presunto padre e il figlio .​

📍 Studio legale e contatti

Lo studio dell’Avv. Sergio Armaroli si trova a Bologna, in Via Solferino, 30. È possibile contattarlo per consulenze e assistenza legale ai seguenti recapiti:​Avvocato a Bologna – Sergio Armaroli+4Avvocati a Bologna / Avvocati Bologna+4Avvocato Penalista Bologna+4

Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il suo sito web ufficiale: www.avvocatoabologna.it.​

Se desideri ulteriori dettagli o assistenza specifica in materia di disconoscimento di paternità, l’Avv. Armaroli è disponibile per fornire consulenza legale personalizzata.

 

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