testamento falso come impugnarlo
AVVOCATO ESPERTO ACCORDI TRANSAZIONI SUCCESSIONI CAUSE EREDITARIA BOLOGNA CREMONA CREMA VICENZA MACERATA TREVISO PADOVA VENEZIA
Se sospetti che un testamento sia falso, è fondamentale agire prontamente per tutelare i tuoi diritti ereditari. Ecco i passaggi da seguire:
- Raccolta delle prove: Prima di intraprendere qualsiasi azione legale, è essenziale raccogliere prove che dimostrino la falsità del testamento. Questo può includere perizie calligrafiche che confrontino la scrittura del testamento con altre scritture certe del defunto, testimonianze o altre evidenze che attestino la non autenticità del documento.
- Azione legale in sede civile: Una volta ottenute le prove necessarie, è possibile avviare un’azione civile per l’accertamento negativo della provenienza della scrittura. Ciò significa chiedere al tribunale di dichiarare che il testamento non è stato redatto dal defunto. È importante notare che l’onere della prova spetta a chi contesta l’autenticità del testamento.
- Querela in sede penale: Se ritieni che vi sia stato un reato di falsificazione, puoi presentare una querela presso le autorità competenti (Polizia o Carabinieri). In questo caso, è consigliabile farsi assistere da un avvocato per redigere l’atto di querela e depositarlo presso la Procura della Repubblica. Questo avvierà un procedimento penale volto ad accertare la responsabilità penale degli autori della falsificazione.
- Termini per l’impugnazione: È cruciale agire entro i termini previsti dalla legge. Per l’azione civile di accertamento negativo, il termine è generalmente di 10 anni dall’apertura della successione. Per l’azione penale, i termini dipendono dal tipo di reato contestato e dalle specifiche circostanze del caso.
- Mediazione obbligatoria: Prima di avviare un’azione civile, è obbligatorio tentare una mediazione tra le parti. Questo passaggio è necessario per cercare una soluzione extragiudiziale e, in sua assenza, la causa potrebbe essere dichiarata improcedibile.
Data la complessità di queste procedure e le implicazioni legali coinvolte, è altamente consigliato consultare un avvocato specializzato in diritto successorio. Un professionista potrà guidarti attraverso l’intero processo, assicurando che tutte le azioni siano intraprese correttamente e nei tempi previsti dalla legge.
erede testamentario e erede legittimo
Le figure di erede testamentario e erede legittimo si riferiscono a due modalità di successione distinte e disciplinate dal diritto italiano:
- Erede Testamentario
- Definizione: È la persona designata dal defunto (testatore) nel suo testamento come destinataria dei suoi beni, in tutto o in parte.
- Origine: L’attribuzione dei beni avviene in forza della volontà del testatore espressa nel testamento.
- Caratteristiche:
- Può essere una persona fisica o giuridica (ad esempio, un’associazione o una fondazione).
- Non necessariamente deve essere un parente del defunto.
- La disposizione testamentaria può essere sottoposta a condizioni o vincoli (ad esempio, l’uso specifico di un bene ereditato).
- Riserve: Il testatore deve rispettare le quote di legittima riservate ai legittimari, ossia i parenti stretti tutelati dalla legge (coniuge, figli, genitori in assenza di figli). Se queste quote sono violate, il testamento può essere contestato.
- Erede Legittimo
- Definizione: È la persona che eredita i beni del defunto in base alle regole della successione legittima, cioè quella stabilita dalla legge in assenza di un testamento valido.
- Origine: L’attribuzione dei beni avviene automaticamente secondo le quote stabilite dal Codice Civile, quando:
- Non esiste un testamento.
- Il testamento non dispone dell’intero patrimonio (successione testamentaria e legittima possono coesistere).
- Il testamento è nullo o viene impugnato con successo.
- Chi sono gli eredi legittimi:
- Coniuge superstite.
- Discendenti (figli, nipoti).
- Ascendenti (genitori, nonni).
- Fratelli, sorelle e loro discendenti.
- Altri parenti fino al sesto grado.
- In assenza di parenti, lo Stato.
Differenze Principali
Caratteristica | Erede Testamentario | Erede Legittimo |
Origine del diritto | Volontà del defunto espressa nel testamento | Legge (successione legittima) |
Limitazioni | Deve rispettare le quote di legittima | Non può essere escluso dalla legge |
Beneficiario | Qualsiasi persona o ente indicato nel testamento | Parenti indicati dalla legge |
Conflitti possibili | Può essere contestato dai legittimari | Non sorge conflitto in caso di sola legittima |
Coesistenza tra Erede Testamentario e Legittimo
In alcune situazioni, le due figure possono sovrapporsi:
- Se il testatore nomina un legittimario come erede testamentario, quella persona è contemporaneamente erede legittimo e testamentario.
- Se il testamento dispone solo di una parte del patrimonio, il resto sarà attribuito agli eredi legittimi secondo la legge.
In caso di dubbi, è utile consultare un avvocato specializzato in diritto successorio per una corretta interpretazione delle disposizioni testamentarie o per contestazioni legali.
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testamento lesione legittima che fare
Se un testamento lede la quota di legittima, ossia la parte di patrimonio che la legge riserva ai legittimari (coniuge, figli, genitori in assenza di figli), è possibile agire per tutelare i propri diritti. Ecco cosa fare:
- Verifica della lesione
- Calcolo del patrimonio ereditario:
- Determina il patrimonio netto del defunto (attivo – passivo, considerando beni, denaro, immobili, ecc.).
- Considera eventuali donazioni fatte in vita, che vanno “riportate” nel calcolo dell’asse ereditario.
- Quote di legittima riservate per legge:
- Coniuge e un figlio: metà del patrimonio va ai legittimari.
- Coniuge e più figli: due terzi del patrimonio.
- Solo coniuge o solo figli: quote variano.
- Ascendenti (in assenza di figli): un terzo se c’è il coniuge, metà se manca.
Se le disposizioni testamentarie (o le donazioni) superano queste quote, si verifica una lesione della legittima.
- Azione di riduzione
- Cos’è: È il rimedio legale per ripristinare la quota di legittima. Consiste nel chiedere al giudice di ridurre le disposizioni testamentarie o revocare donazioni che violano i diritti dei legittimari.
- Chi può agire: Solo i legittimari o i loro eredi.
- Quando agire:
- La domanda va presentata entro 10 anni dall’apertura della successione.
- Come agire:
- Verifica preliminare con un avvocato per calcolare l’entità della lesione.
- Presenta una domanda in tribunale chiedendo la riduzione delle disposizioni testamentarie.
- Procedura
- Tentativo di conciliazione:
- Puoi cercare un accordo con gli altri eredi o beneficiari del testamento per ripristinare la tua quota di legittima senza ricorrere al tribunale.
- Questo può avvenire tramite un mediatore legale.
- Azione giudiziaria:
- Se non si trova un accordo, l’azione di riduzione deve essere promossa in tribunale.
- Il giudice valuterà se effettivamente la quota di legittima è stata lesa e disporrà una riduzione proporzionale delle disposizioni testamentarie o la restituzione di beni donati.
- Impugnazione del testamento
Se ritieni che il testamento sia stato redatto in circostanze sospette (falsificazione, influenza indebita, incapacità del testatore), puoi anche contestarlo per nullità o annullamento. Tuttavia, questa è una strada diversa dall’azione di riduzione e deve essere valutata caso per caso.
- Presenza di donazioni
Le donazioni fatte in vita dal defunto possono essere lesive della legittima:
- Puoi chiedere che vengano riportate nell’asse ereditario tramite un’azione di collazione.
- Se necessario, il giudice può disporre la revoca della donazione.
Consigli pratici
- Consulta un avvocato specializzato in diritto successorio per valutare la situazione e scegliere l’azione più adeguata.
- Raccogli tutti i documenti relativi al patrimonio del defunto e alle disposizioni testamentarie.
- Agisci tempestivamente per rispettare i termini previsti dalla legge.
Tutelare la quota di legittima è un diritto fondamentale dei legittimari e, con l’assistenza legale adeguata, puoi far valere i tuoi diritti.
revoca donazione per lesione legittima AVVOCATO ESPERTO ACCORDI TRANSAZIONI SUCCESSIONI CAUSE EREDITARIA BOLOGNA CREMONA CREMA VICENZA MACERATA TREVISO PADOVA VENEZIA
Revoca della Donazione per Lesione della Quota di Legittima
Se una donazione effettuata in vita dal defunto lede la quota di legittima riservata ai legittimari (coniuge, figli, ascendenti), questi hanno il diritto di agire per tutelare i propri interessi. Ecco come funziona:
- Comprendere la Lesione della Legittima
- Quota di Legittima: È la parte del patrimonio che la legge riserva ai legittimari, indipendentemente dalla volontà del defunto.
- Quota Disponibile: È la porzione di patrimonio di cui il defunto può disporre liberamente, tramite donazioni o testamento.
Quando le donazioni effettuate in vita dal defunto superano la quota disponibile, si verifica una lesione della legittima.
- Azione di Riduzione
- Cos’è: È l’azione legale che i legittimari possono intraprendere per ridurre le disposizioni (donazioni o lasciti testamentari) che ledono la loro quota di legittima.
- Procedura:
- Calcolo dell’Asse Ereditario: Si determina il patrimonio ereditario, sommando il patrimonio esistente al momento della morte con le donazioni fatte in vita (riunione fittizia).
- Determinazione delle Quote: Si calcolano le quote di legittima spettanti ai legittimari e la quota disponibile.
- Valutazione della Lesione: Si verifica se le donazioni e le disposizioni testamentarie eccedono la quota disponibile.
- Richiesta di Riduzione: Si chiede al tribunale di ridurre le donazioni o le disposizioni testamentarie eccedenti, fino a reintegrare la quota di legittima.
- Chi Può Agire: Solo i legittimari lesi o i loro eredi.
- Termini:
-
- L’azione di riduzione si prescrive in 10 anni dall’apertura della successione (data della morte del defunto).
- Ordine di Riduzione
Le riduzioni avvengono secondo un ordine preciso:
- Disposizioni Testamentarie: Prima si riducono i lasciti testamentari.
- Donazioni: Successivamente, si riducono le donazioni a partire dalla più recente fino alla più antica (ordine inverso).
- Effetti della Riduzione
- Restituzione dei Beni: Il donatario (chi ha ricevuto la donazione) deve restituire i beni o il loro valore equivalente, nella misura necessaria a reintegrare la legittima.
- Beni Alienati a Terzi: Se i beni donati sono stati venduti a terzi, si può agire nei confronti dell’acquirente entro certi limiti e condizioni (azione di restituzione).
- Azione di Restituzione
- Cos’è: Se il donatario non può restituire il bene perché, ad esempio, lo ha venduto, i legittimari possono esercitare l’azione di restituzione nei confronti del terzo acquirente.
- Limiti:
- L’azione contro i terzi è possibile solo dopo aver escusso il donatario.
- Si prescrive in 20 anni dalla trascrizione della donazione.
- Consigli Pratici
- Consultare un Avvocato: Data la complessità delle procedure, è fondamentale rivolgersi a un professionista specializzato in diritto successorio.
- Raccolta Documentazione: Raccogliere tutte le informazioni sulle donazioni effettuate dal defunto e sul patrimonio ereditario.
- Mediazione: Valutare la possibilità di una soluzione amichevole con il donatario, eventualmente tramite una mediazione legale.
Esempio Pratico
Supponiamo che Tizio abbia un patrimonio di 300.000 euro e abbia donato in vita 200.000 euro a una persona estranea alla famiglia. Alla sua morte, lascia come eredi legittimari il coniuge e un figlio.
- Calcolo Asse Ereditario:
- Patrimonio al momento della morte: 100.000 euro.
- Donazioni in vita: 200.000 euro.
- Totale: 300.000 euro.
- Quote di Legittima:
- Coniuge: 1/3 (100.000 euro).
- Figlio: 1/3 (100.000 euro).
- Quota Disponibile: 1/3 (100.000 euro).
- Lesione:
- Le donazioni eccedono la quota disponibile, ledendo le quote di legittima del coniuge e del figlio.
- Azione:
- Coniuge e figlio possono agire per la riduzione della donazione e ottenere la restituzione della parte eccedente.
Conclusione
La legge tutela i diritti dei legittimari, permettendo di agire contro le donazioni che ledono la loro quota di legittima. È importante agire tempestivamente e con l’assistenza di un avvocato per garantire la corretta applicazione delle norme successorie.
Se hai ulteriori domande o necessiti di assistenza su specifici passaggi, non esitare a chiedere.
divisione ereditaria tra eredi legittimi e eredi testamentari come si fa
La divisione ereditaria tra eredi legittimi e eredi testamentari può risultare complessa, poiché deve rispettare sia le disposizioni testamentarie del defunto che le norme sulla tutela della quota di legittima riservata ai legittimari (coniuge, figli, ascendenti). Ecco una guida per capire come procedere:
- Verifica della Successione
Ci sono due situazioni principali:
- Successione Testamentaria Prevalente: Quando il defunto ha lasciato un testamento valido che distribuisce i beni.
- Successione Mista: Se il testamento dispone solo di una parte del patrimonio, la parte restante segue le regole della successione legittima.
- Determinazione del Patrimonio Ereditario
- Calcolo dell’Asse Ereditario:
- Comprende i beni lasciati dal defunto al momento della morte (immobili, denaro, titoli, ecc.).
- Somma le donazioni fatte in vita, che vanno incluse per calcolare la quota di legittima.
- Definizione delle Quote:
- Calcola le quote di legittima spettanti ai legittimari.
- Verifica la quota disponibile, cioè la parte del patrimonio di cui il testatore può disporre liberamente.
- Rispetto delle Quote di Legittima
Se il testamento lesiona le quote di legittima (riservate a coniuge, figli, o ascendenti), i legittimari possono agire con:
- Azione di Riduzione: Per riportare i beni donati o assegnati nel rispetto delle quote di legittima.
- Ricalcolo delle Quote: Una volta tutelate le quote di legittima, il restante patrimonio viene diviso secondo le disposizioni testamentarie.
- Divisione del Patrimonio
La divisione avviene in base a queste regole:
- Eredi Legittimi:
- Ricevono la quota di legittima loro riservata per legge.
- Se il testamento dispone anche per loro, possono ricevere di più, ma non di meno rispetto alla quota di legittima.
- Eredi Testamentari:
- Ricevono la parte di patrimonio indicata nel testamento, a condizione che non leda le quote di legittima.
- Concorso tra le due categorie:
- Il testamento può disporre di parte del patrimonio disponibile, lasciando il resto ai legittimari secondo la legge.
- Se il patrimonio è insufficiente per coprire la legittima, si procede a ridurre proporzionalmente le disposizioni testamentarie.
- Ordine delle Operazioni
- Accettazione dell’Eredità:
- Gli eredi, sia legittimi che testamentari, devono accettare l’eredità (espressamente o tacitamente).
- Determinazione delle Quote:
- Ripartire il patrimonio secondo quanto disposto dal testamento e dalle norme sulla legittima.
- Divisione Materiale:
- I beni vengono attribuiti agli eredi in natura (ad esempio, immobili) o in denaro (liquidazione).
- Accordo tra Eredi:
- Se tutti gli eredi sono d’accordo, possono decidere come dividere i beni senza seguire rigidamente le quote.
- Esempio Pratico
Supponiamo che Tizio lasci:
- Patrimonio totale: 300.000 euro.
- Testamento: Destina 150.000 euro a un amico (erede testamentario).
- Eredi legittimi: Coniuge e un figlio.
Calcolo Quote
- Quota legittima spettante al coniuge: 1/3 (100.000 euro).
- Quota legittima spettante al figlio: 1/3 (100.000 euro).
- Quota disponibile (per erede testamentario): 1/3 (100.000 euro).
Verifica Lesione
Il testatore ha assegnato 150.000 euro all’amico, che eccede la quota disponibile (100.000 euro). Si verifica una lesione della legittima.
Soluzione
- Si riduce la quota dell’erede testamentario a 100.000 euro.
- Il coniuge e il figlio ricevono ciascuno 100.000 euro.
- Procedura Legale in Caso di Conflitto
Se gli eredi non trovano un accordo sulla divisione:
- Mediazione: È obbligatoria prima di avviare una causa giudiziale.
- Azione Giudiziaria: Il tribunale stabilirà come dividere il patrimonio e, se necessario, disporrà la riduzione delle disposizioni testamentarie.
- Consigli Pratici
- Rivolgersi a un Notaio: Per valutare la validità del testamento e calcolare le quote.
- Avvocato Specializzato: In caso di conflitti tra eredi, un avvocato esperto in diritto successorio può assistere.
- Accordo Amichevole: Cercare sempre una soluzione consensuale per evitare lunghe cause giudiziarie.
Se hai bisogno di approfondire o vuoi aiuto con un caso specifico, sono a disposizione per ulteriori chiarimenti!
quanto dura una causa ereditaria
La durata di una causa ereditaria può variare significativamente in base a diversi fattori, ma in generale può richiedere da alcuni mesi a diversi anni. Di seguito sono elencati i principali elementi che influenzano i tempi di una causa ereditaria e una stima approssimativa della durata.
- Fattori che Influenzano la Durata
- a) Complessità della Causa
- Cause semplici: Se la controversia riguarda questioni di facile soluzione (ad esempio, una semplice divisione dei beni tra eredi già identificati), la causa può essere relativamente breve.
- Cause complesse: Controversie su grandi patrimoni, numerosi eredi, beni difficili da dividere (es. immobili indivisibili) o contestazioni sulla validità del testamento possono richiedere tempi molto più lunghi.
- b) Tipo di Procedimento
- Mediazione obbligatoria:
- Prima di avviare la causa in tribunale, è obbligatorio tentare una mediazione civile.
- La mediazione può risolversi in 2-3 mesi se c’è accordo tra le parti; in caso di fallimento, si procede in tribunale.
- Giudizio ordinario:
- La fase di primo grado può durare 2-5 anni.
- Se vi sono ricorsi in appello, si aggiungono altri 2-3 anni.
- In caso di ricorso alla Corte di Cassazione, si possono aggiungere altri 3-4 anni.
- c) Situazione degli Eredi
- Accordi tra eredi: Se gli eredi trovano un accordo prima o durante il processo, i tempi si riducono notevolmente.
- Conflitti tra eredi: Quando le parti non collaborano, le cause tendono a protrarsi.
- d) Natura dei Beni
- Beni indivisibili (es. immobili): Richiedono una valutazione tecnica o una vendita forzata, che allunga i tempi.
- Presenza di conti correnti o denaro liquido: Solitamente, questi beni sono più facili da dividere.
- e) Sovraccarico dei Tribunali
- Nei tribunali con maggiore carico di lavoro, i tempi processuali tendono a essere più lunghi.
- Durata Stimata per le Fasi della Causa
Fase | Durata Stimata |
Mediazione obbligatoria | 2-3 mesi |
Fase di primo grado | 2-5 anni |
Appello | 2-3 anni |
Cassazione | 3-4 anni |
Durata complessiva (senza accordo) | 5-12 anni |
- Riduzione dei Tempi
Per ridurre i tempi della causa ereditaria, puoi adottare le seguenti strategie:
- Accordo extragiudiziale: Gli eredi possono cercare una soluzione amichevole per evitare il ricorso al giudice.
- Mediazione efficace: Partecipare attivamente alla mediazione con la disponibilità a trovare un compromesso.
- Consulenza legale: Rivolgersi a un avvocato esperto in diritto successorio per preparare la documentazione e gestire le controversie in modo rapido.
- Perizia tecnica preventiva: In caso di beni difficili da dividere, una valutazione peritale prima del processo può accelerare i tempi.
- Casi Particolari
- Impugnazione di un testamento: Le cause per contestare un testamento (es. falsità, vizi di forma) possono prolungarsi ulteriormente, spesso superando i 5-6 anni.
- Vendita dei beni ereditari: Se i beni devono essere venduti per liquidare le quote, il tempo dipende dal mercato immobiliare e dalla rapidità della vendita.
- Conclusione
In media, una causa ereditaria può durare da 2 a 10 anni, a seconda delle specificità del caso e del livello di collaborazione tra le parti. Per evitare lunghi procedimenti, è sempre consigliabile cercare una soluzione consensuale, magari attraverso la mediazione o un accordo stragiudiziale.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o vuoi approfondire un caso specifico, fammi sapere!
- Consulenza e tutela giudiziale in materia successoria;
- Distribuzione del patrimonio;
- Redazione di testamenti;
- Aspetti fiscali;
- Dichiarazioni di successione;
- Divisioni ereditarie;
- Rinunce e petizione di eredità;
- Legati;
- Lesioni di legittima;
- Accettazioni, accettazioni col beneficio d’inventario, trascrizioni, contenzioso sulla validità dei testamenti e dei legati;
come trovare un accordo tra eredi
Trovare un accordo tra eredi può essere una soluzione vantaggiosa per evitare lunghe e costose dispute legali. Ecco i passi e le strategie principali per facilitare un accordo:
- Analisi della Situazione
- Identificare tutti gli eredi:
- Assicurarsi che tutti i soggetti aventi diritto (eredi legittimi e testamentari) siano identificati.
- Verificare la validità del testamento (se esiste):
- Controllare che il testamento sia valido e non presenti irregolarità formali o sostanziali.
- Calcolare il patrimonio:
- Fare un inventario di tutti i beni ereditari (immobili, conti correnti, titoli, oggetti di valore, ecc.).
- Valutare eventuali debiti o passività del defunto.
- Coinvolgere un Mediatore Neutrale
- Notaio o Avvocato:
- Può redigere un progetto di divisione del patrimonio e mediare tra le parti.
- Mediatore civile:
- Nei casi più complessi, è possibile rivolgersi a un mediatore professionista per facilitare il dialogo.
- Periti o Consulenti Tecnici:
- Utili per valutare correttamente il valore dei beni indivisibili, come immobili o opere d’arte.
- Discussione tra Eredi
- Chiarire le aspettative:
- Ogni erede dovrebbe esprimere chiaramente le proprie richieste e priorità.
- : Alcuni eredi potrebbero preferire beni immobili, altri liquidità.
- Rispetto delle quote:
- Assicurarsi che tutti gli eredi ricevano almeno la quota minima prevista dalla legge (quote di legittima).
- Compromessi:
- Valutare la possibilità di compensazioni economiche per gli eredi che rinunciano a determinati beni.
- Divisione Amichevole del Patrimonio
- Beni divisibili:
- Denaro o titoli di investimento possono essere suddivisi facilmente.
- Beni indivisibili:
- Immobili, aziende o beni artistici possono essere:
- Venduti e il ricavato suddiviso.
- Attribuiti a un erede con pagamento di conguagli agli altri.
- Immobili, aziende o beni artistici possono essere:
- Uso comune dei beni:
- Per alcuni beni, come case vacanze o terreni, gli eredi possono concordare un uso comune o periodico.
- Formalizzare l’Accordo
- Redazione dell’atto di divisione:
- Il notaio può formalizzare l’accordo tra le parti in un atto pubblico.
- Firma dell’accordo:
- Tutti gli eredi devono sottoscrivere il documento.
- Registrazione dell’accordo:
- È necessario trascrivere la divisione presso i registri competenti (es. Conservatoria per gli immobili).
- Strumenti Legali per Facilitare l’Accordo
- Mediazione obbligatoria:
- È richiesta dalla legge in alcuni casi, come per la divisione di beni immobili o contestazioni sull’eredità.
- Transazione:
- Un contratto di transazione permette alle parti di evitare la causa legale, trovando un compromesso.
- Consigli per Evitare Conflitti
- Comunicazione trasparente:
- Coinvolgere tutti gli eredi in ogni fase della trattativa.
- Valutazioni professionali:
- Per evitare contestazioni, è utile ottenere stime ufficiali dei beni da periti indipendenti.
- Empatia e flessibilità:
- Considerare i bisogni specifici di ciascun erede (es. un erede potrebbe avere maggiore necessità di liquidità).
- Cosa Fare se non si Raggiunge un Accordo
Se gli eredi non riescono a trovare un accordo, si può:
- Richiedere l’intervento del Tribunale:
- Avviare una causa di divisione giudiziale, dove il giudice stabilirà come dividere i beni.
- Vendita forzata dei beni:
- Nei casi più estremi, il giudice può ordinare la vendita dei beni indivisibili e la distribuzione del ricavato.
Conclusione
Un accordo tra eredi è sempre preferibile, poiché consente di risparmiare tempo, denaro e preservare i rapporti familiari. Con l’assistenza di un notaio, un avvocato o un mediatore, è possibile risolvere anche le situazioni più complesse. Se hai bisogno di approfondimenti o supporto specifico, sono qui per aiutarti!
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