Comunione de residuo, ecco come funziona
Con la cessazione del regime legale di comunione tra coniugi a chi spettano i beni non consumati prima di tale momento?
Il riferimento è alla comunione de residuo ovvero residuale e differenziale che si forma con lo scioglimento della comunione legale.
Nel momento antecedente i beni che rientrano nella comunione de residuo sono nella libera disponibilità del coniuge proprietario, ma gli acquisti effettuati con i proventi della vendita di tali beni cadono in comunione.
Quali sono i beni oggetto della comunione de residuo?
Varie sono le impostazioni che si confrontano su tale tema:
- una prima tesi, volta a sanzionare gli abusi, include all’interno della comunione de residuo tutti i redditi effettivamente esistenti al momento della comunione e anche quelli percipiendi di cui non si fornisce la prova che sono stati consumati per i bisogni della famiglia.
- altra impostazione fa riferimento ai beni in comunione de residuo relativamente a quelli che entrano a farne parte solo se esistenti al momento dello scioglimento. Fino ad allora appartengono al coniuge proprietario che ne può liberamente disporre essendo l’altro coniuge titolare di una mera aspettativa di fatto.
Quali sono gli strumenti di tutela a favore del coniuge leso?
Il coniuge che vede danneggiati i propri diritti dispone di vari strumenti di tutela. Innanzitutto può richiedere il risarcimento del danno ai sensi dell’art. 2043 c.c. ovvero in via extracontrattuale. Può, inoltre, esercitare l’azione revocatoria o richiedere la separazione dei beni se sono in pericolo gli interessi del coniuge o della comunione.
Quali sono i beni sottratti al regime di comunione legale?
La norma di riferimento è l’art. 179 c.c. che contiene tutto l’elenco dei beni sottratti al regime di comunione. In particolare, la lett. f) della norma richiamata esclude dalla comunione i beni mobili acquistati con il prezzo del trasferimento al cospetto di apposita dichiarazione nell’atto di acquisto.
In questa eventualità è necessaria la presenza dell’altro coniuge?
No, l’altro coniuge non necessariamente deve partecipare all’atto emesso in assenza di contraddittorio.
Quale funzione esplica la dichiarazione summenzionata?
Due le tesi principali che si contendono il campo:
- la dichiarazione ha funzione sostanziale: in assenza della dichiarazione il bene entra in comunione espressamente escluso da legge
- la dichiarazione ha solo funzione probatoria. Essa, infatti, costituisce prova a vantaggio del coniuge acquirente.
La Suprema Corte ha specificato che la dichiarazione è necessaria solo se possono sorgere dubbi circa la natura personale del bene. Quando è certa l’appartenenza il bene è escluso dalla comunione pur senza la dichiarazione.
Per altre informazioni: Studio Legale Bologna
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